MARTINA DELLA VALLE

martinadellavalle.info
martidv@gmail.com

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02/12/2015

PHOTOLUX FESTIVAL
05|12|2015

Daniele De Luigi e Andrea Botto presentano il progetto "Fotografia nel Parco Nazionale: le Pievi d'Appennino".
ore 16:30
Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca
Piazza San Martino, Lucca

www.photoluxfestival.it
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PINS
new production 2015
Badges from vintage photos.
Unique edition.

Mounted on cardbord, 10x14 cm, 2 pages

On sale at 
Punta della Dogana, Venice
unduetrestella Store, Milan 
Museo Internazionale della Ceramica, Faenza
and Amodo, Berlin
or ...from my FB!


www.facebook.com/martina.dellavalle
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22/11/2015

20 YEARS OF CSAV

20-21|11|2015


imgs: invisible miracles 2007 - Joan Jonas

Workshop on Workshops is a two-day symposium. Realized in the framework of the 20th year of the CSAV – Artists Research Laboratory, the aim of this fist appointment is to discuss and question existing models for art education and artistic practice. 

The symposium will take place at the Fondazione Antonio Ratti in Como on the Friday 20th and Saturday 21st of November 2015 and is curated by Annie Ratti and Lorenzo Benedetti. Invited contributors: Andrew Berardini (Writer/Lecturer Mountain School of Art, Los Angeles), Teresa Gleadowe (Curator and writer/Founder of the Cornwall workshops), Jakob Jakobsen (Visual artist/Political and educational organizer), Joan Jonas (CSAV artist/Professor Emerita at MIT, Massachusetts Institute of Technology), Angie Keefer (Artist and writer), Marta Kuzma (Rector Royal Institute of Art, Stockholm), Matt Mullican (CSAV artist/Professor at HFBK, Hamburg), Roberto Pinto (Professor at Università di Bologna/former CSAV curator) and Dirk Snauwaert (Director Wiels, Brussels).

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02/11/2015

PREMIO FABBRI
28|11|2015
esposizione collettiva dei finalisti
Quarta edizione del
PREMIO FRANCESCO FABBRI
per le arti contemporanee

opening 28|11 ore 17
Villa Brandolini, Pieve di Soligo (Tv)
Tra le numerose opere candidate sono risultate finaliste della sezione “Arte emergente” dedicata agli under 35 quelle di: Francesco Amato, Romina Bassu, Saverio Bonato, Paolo Brambilla, Gianluca Brando, Lorenzo Casali e Micol Roubini, Chiara Caterina, Stefano Cescon, Sophie Ko Chkheidze, Lorenzo Di Lucido, Roberto Fassone, Francesca Ferreri, Alessandro Fogo, Tommaso Gatti, Rachele Maistrello, Gianluca Marinelli, Alessio Mazzaro, Delphi Morpurgo, Nicole Moserle, Stefano Pascolini, Matteo Pasin, Vincenzo Punzo, Jacopo Rinaldi, Fabio Roncato, Caterina Erica Shanta, Alan Stefanato, Rashid Uri, Emilio Vavarella, Marco Maria Zanin e Christian Manuel Zanon.

I finalisti della sezione “Fotografia contemporanea” invece sono: Fabrizio Albertini, Alessandro Bertoncello, Isobel Blank, Federica Bruni, Alessandro Calabrese e Milo Montelli, Alessandra Calò, Marina Caneve, Francesca Catastini, Melania Dalle Grave, Martina Della Valle, Giorgio Di Noto, Irene Fenara, Pierluigi Fresia, Armida Gandini, Teresa Giannico, Angelo Iannone,  Simona Luchian, Tommaso Mori, NASTYNASTY©, Simon Perathoner, Matilde Piazzi, Laura Renna, Sissi Cesira Roselli, Enrico Smerilli, Giulia Spreafico, Livia Sperandio, Davide Tranchina, Devis Venturelli, Rui Wu e Alessio Zemoz.

La composizione delle Giurie del Premio ha potuto annoverare autorevoli critici e curatori: per la sezione “Arte emergente” Andrea Bruciati, Martina Cavallarin, Stefano Coletto e Raffaele Gavarro; per la sezione “Fotografia contemporanea” Daniele De Luigi, Walter Guadagnini, Francesca Lazzarini, Marinella Paderni, con la partecipazione ad entrambe di Carlo Sala, curatore del Premio.

mostra 28|11-20|12|2015
ve-sa 16-19
do 10-12, 16-19

fondazionefrancescofabbri.it
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26/10/2015


ARTRIBUNE INTERVIEW
25|10|2015


Martina Della Valle. Intervista da Unseen Photo Fair

È da poco terminata la quinta edizione di Unseen Photo Fair di Amsterdam. Tra i nuovi talenti, quattro gli italiani presenti, tra cui Martina Della Valle: classe 1981, è una giovane fotografa che lavora a Milano, Firenze e Berlino. Collezionista d'oggetti, affascinata dagli objet trouvé, per lei la fotografia è ricerca inattesa e ricostruzione di storie.

Ad Unseen Photo Fair 2015 eri presente insieme ad altri tre artisti italiani, rappresentata dalla Metronom di Modena. Com’e nata la collaborazione con la galleria?
La collaborazione con Metronom è iniziata quattro anni fa in occasione di Time Dust(2011), la mia personale curata da Marinella Paderni, ed è proseguita attraverso varie occasioni fino all’esperienza di Unseen.

In fiera hai portato The Post-it Book (2015) e l’inedito Wabi-Sabi (2015). Ce li racconti?
Sono due lavori apparentemente molto diversi ma accomunati da percorsi affini. The Post-it Book è costituito da una serie fotografica e da un quaderno fotografico in edizione limitata, nato dall’incontro fortuito con un libro sulla fotografia contemporanea, lasciato o perso da qualcuno sul pullman Milano-Malpensa. Sfogliando le pagine, ho scoperto che tutte le immagini di corpi nudi erano precariamente censurate da un post-it giallo. Questo meticoloso lavoro di selezione e cancellazione ha fatto scaturire una riflessione sulla soggettività dell’interpretazione del messaggio fotografico, oltre alla fascinazione per la traccia lasciata dall’ignoto proprietario e la curiosità sulle ragioni che l’hanno spinto a quel gesto.
Il mio intervento si è limitato a documentare l’avvenuto, rifotografando le parti del libro in cui compare il post-it giallo, citando e volendo rendere omaggio alle immagini di altri artisti, talvolta comunque riconoscibili ma “mutilate”.


E Wabi-Sabi?
È il progetto al quale sto tuttora lavorando, che prende spunto da una collezione di vecchi negativi trovata in Giappone. Le immagini, di formati vari, sono per lo più still-life di composizioni floreali di ikebana.
La prima fase del lavoro mira ad appropriarsi del materiale trovato, presentarlo sotto forma di stampe a contatto per studiarne i contenuti formali e narrativi e dar vita a nuove forme di visualizzazione.


Due progetti nati quindi da un fattore casuale sul quale agisci e crei una narrazione. Quali tipo di storie preferisci? Nell’arte esiste sempre un tasso di imprevedibilità?
Sì, spesso la mia ricerca inizia da incontri e ritrovamenti inattesi con (s)oggetti che hanno storie da raccontare sul loro trascorso o su realtà a me lontane, che tento di ricostruire. È successo per The Post-it Book come per Wabi-Sabi, e in forma diversa anche per Mein Alles (2013), Time Dust e altre esperienze precedenti.
Diciamo che l’imprevedibilità ha un ruolo importante nell’impulso iniziale che genera un progetto e si trasforma solitamente in una sorta di ricostruzione immaginativa di realtà intuite.
Parliamo del Wabi-Sabi e della bellezza imperfetta…

Il termine Wabi-Sabi rappresenta, nella cultura estetica giapponese, il mondo di ciò che deve la sua bellezza all’imperfezione e all’unicità che ne deriva. In questo rientrano tutte le creazioni artigianali e gli elementi naturali, imperfetti e irripetibili per eccellenza. Sono sempre molto attratta da ciò che mostra sulla sua pelle le crepe e le tracce del vissuto e la patina del tempo.
Inoltre da sempre mi sono mossa sul confine del medium fotografico, giocando ad esempio con il concetto di edizione e copia. Spesso i miei lavori sono tirature di pochi esemplari che comunque mantengono la loro unicità. Per questo ho scelto di lavorare spesso con la tecnica analogica del rayogramma e la stampa a contatto, sia per Wabi-Sabi che per Mein Alles. Il fatto di creare in camera oscura la composizione manualmente rende il processo in parte incontrollabile e ogni volta diverso dal precedente, e per questo nuovamente interessante.


Oltre che pretesto per raccontare storie, i tuoi lavori divengono anche un’occasione per parlare del linguaggio del mezzo stesso. In Post-it Book si trova il nudo, antico genere fotografico, il voyeurismo e lo sguardo, come lo svelamento e la traccia (un libro lasciato dietro di sé), veri e propri processi di costruzione dell’immagine analogica. In Wabi-Sabi la composizione e l’imperfezione. La stessa idea del trovare, lo scontro io/oggetto-realtà include in sé una relazione fotografica io/ mondo. Possiamo parlare di meta-fotografia? Volontaria o involontaria?
Quelli che hai citato sono sicuramente tutti temi che toccano la mia ricerca, ma stento a delineare in modo chiaro i confini della fotografia e a dare quindi una definizione troppo netta al mio lavoro.

Una collezionista di oggetti e storie e, forse, più di tutto, di memorie e di spazi temporali. Penso al toccante Mein Alles. Ci parli di questo progetto?
Sono effettivamente una collezionista compulsiva, e spesso la fotografia rappresenta per me un modo per archiviare ciò che per ragioni di spazio o tempo è incollezionabile. Non ho temi specifici, ma colleziono oggetti anche di poco valore che ritengo evocativi. Mein Alles è una riflessione visiva sulla corrispondenza avvenuta nel 1860 fra Anton e Mathilda, amanti clandestini.
Ho collaborato Theodor Schmidt, collezionista di diari del XIX secolo e studioso di germanistica, che ha ritrovato e ricomposto la corrispondenza. Una serie di poster fotografici stampati a contatto danno forma alle parole e a un “Non-ti-scordar-di-me” contenuto nelle lettere; un vinile fa eco alla rilettura del testo.


Molto affascinante è anche Framed Memories (on going), una serie di immagini raccolte in giro per il mondo e presentate in modo tale da privarne in parte la visione. Sono infatti coperte da un passe-partout nero che ne lascia intravedere solo un frammento. Disse una volta Marcel Duchamp: “È lo sguardo che fa l’opera”…
Sì, decisamente nel mio caso è lo sguardo, il mio ma anche quello di chi fruisce il lavoro che, insieme al processo di creazione, compone l’opera. In Framed Memories, come anche in The Post-it Book, è basilare l’interazione del mio lavoro con lo sguardo dell’osservatore che svela a suo modo la maschera.

Tornando ad Unseen Photo Fair 2015, Hulshoff Pol ha commentato a riguardo: “Gli artisti stanno ampliando i confini della fotografia e creano crossover con altri mezzi espressivi, come la pittura e la scultura. […] La fotografia è diventata un materiale con cui sperimentare e il processo di lavoro e sempre più in primo piano. Inoltre notiamo un ritorno, dopo il boom del digitale, alla manualità e alle competenze artigianali. Un’altra tendenza diffusa e quella dell’astrazione”. Cosa ne pensi?
Il mio approccio è sempre stato questo e credo che adesso sia quanto mai interessante sperimentare e oltrepassare i confini. Ho scelto la fotografia come linguaggio primario, che ho sempre “maltrattato” giocando a forzarne i limiti tecnici e rendendo il processo ibrido e impuro.

Eleonora Milner

www.artribune.com/2015/10
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10/09/2015

FRAMED MEMORIES
FestivalFilosofia
18|09-3|10|2015


Preview (with invitation)
09|09 6.30 PM

On the occasion of festival filosofia 2015, centered on the topic of inheritance, Metronom presents the show Framed Memories by Martina della Valle.
Framed Memories a is a  project that started in 2009 thanks to the photos of an old family album found by the artist in a market in Berlin. These pictures, often with notes and captions, made it possible for Martina della Valle to create a completely new series, in which the images are almost entirely covered in a black passe-partout with the exception of a small detail. The observer becomes, then, the one who, starting from the clues of these details, imagines and recreates the context, the protagonists and the time of the photos.

“My research is a reflection upon the notion of trace, understood as an imprint left physically or mentally by time and by human action in lived spaces, or on the surface of objects of use,” this is how Martina della Valle describes her creative process. the photographic medium is, in her opinion, a fundamental instrument to inspect the past; it has the important role to preserve the value of the images through time. The series Framed Memories is also strongly connected with the different contexts in which it developed. From its start, it progressively enlarged thanks to the materials that were found in cities such as Berlin, Onomichi (Japan), Florence, Bangkok, Paris. In this way, it creates a repertoire of images that is also a research on the relationship of different cultures with the past.

FUORIMAPPA 
by metronom 
via Carteria 8, Modena
18-19|09: 11-23, 20|09: 11-21
22|09-03|10: 15-19 (Tue-Sat and by appointment)

www.festivalfilosofia.it
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27/08/2015

UNSEEN INSTAGRAM TAKEOVER
26-30|08|2015

“Wabi-Sabi” backstage

I am taking over the Unseen Photo Fair Instagram account this week. I’ll be showing you some images from the new work I am going to present at UNSEEN.

My research starts last autumn by the rediscovery of two old negatives boxes in Onomichi (Japan), mainly b&w images of Ikebana flowers arrangements.

What you'll see in the next days are images taken during a trip in Japan; a study on the nature and on the objects I found, a documentation of the world where my research moves.


UNSEEN photo fair
18-20|09|2015
unseenamsterdam.com

METRONOM Gallery
metronom.it
https://instagram.com/unseenphotofair/
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19/08/2015

ATEILERBESUCH
21|08|2015Kunstkomplizen, Berlin

Die in Berlin lebende Künstlerin und Fotografin Martina della Valle lädt uns auf ein Gespräch ein. Werfen Sie mit uns einen Blick hinter die Kulissen und erfahren Sie, wie es sich als florentinische Künstlerin in der deutschen Hauptstadt lebt und arbeitet. Erweitern Sie dabei Ihre Italienisch-Kenntnisse!
Der Sprachworkshop wird teils auf Italienisch, teils auf Deutsch durchgeführt und ist für Anfänger und Fortgeschrittene gleichermaßen geeignet. 

Freitag, 21. August 2015, 17 Uhr
Treffpunkt wird bei Anmeldung mitgeteilt
www.kunstkomplizen.de
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09/07/2015

PARTIAMO
by T-A-X-I


PARTIAMO
by Francesca di Nardo
hosted by 
T-A-X-I

We asked to Italian artists migrated in Europe, the geographical Europe, not only the EU, to answer the following question:

Which is the image representing your status of immigrant?

Quali sono i presupposti da cui parte il progetto?
Francesca di Nardo: All’origine del progetto c’è una discussione sull’Europa, i suoi simboli, il senso di appartenenza e il patriottismo, nata tra me e Renato Leotta durante l’inaugurazione della mostra per il semestre di presidenza italiano a Bruxelles (BOZAR, settembre 2014 – gennaio 2015).
Quando mi avete chiesto se volevo sviluppare quello scambio di idee ho da subito messo al centro il tema della migrazione, che ritengo una questione imprescindibile del nostro tempo, forse uno dei temi fondamentali dell’essere umano in ogni tempo e cultura e accessoriamente anche una condizione che vivo in prima persona da tempo.
Convinta che il mio ruolo di curatore sia innescare possibilità di creazione, ho immediatamente pensato a una raccolta di immagini d’artista che rispondessero a domande correlate alla questione Europa-Italia e che si potessero porre a chi è emigrato.
Domande tipo: “Quale immagine rappresenta l’Italia di oggi?”, “Quale immagine rappresenta la tua condizione di migrante?”, “Quale immagine rappresenta l’Europa di oggi?” Alla fine la scelta è stata per: “Qual è l’immagine che rappresenta la tua condizione di immigrato?”
Mi è parsa una domanda abbastanza ampia da poter accogliere nelle sue risposte una molteplicità di interpretazioni e di sottotesti diversi: simboli e stereotipi, senso di appartenenza, heimat, nostalgia e lontananza, futuro e prospettive, libertà, riflessioni politiche e sociali, etc…
http://partiamo.t-a-x-i.it/
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09/06/2015

ART:I:CURATE



I am part of a new project!

The Vinyl edition of MEIN ALLES in collaboration with Theodor Schmidt is part of the campaign of ART:I:CURATE
You can become co-producer and support my next project!
TAKE A LOOK!
www.articurate.net
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25/05/2015

EXPLORING RESILIENCE/reloaded


from 23|5|2015 
at Peninsula-LAB,  Peninsula Lab
Wolliner Straße 18-19
10435 Berlin-Mitte (second floor)
(by appointment only)
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18/05/2015

ART:I:CURATE


new profile online on 
ART:I:CURATE

www.articurate.net/martina_della_valle
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03/05/2015

EXPLORING RESILIENCE
2-3|5|2015 Peninsula Dotland at MILA Kunstgalerie
Linienstraße 154
Berlin-Mitte
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20/04/2015

EXPLORING RESILIENCE
02|05|2015
EXPLORING RESILIENCE
Opening Saturday 2 May 6pm
Mila Kunstgalerie 
Linienstraße 154, Berlin

contributors: 
Rebecca Agnes > Jana Kubatzki, Yvonne Andreini, Elena Bellantoni, Ilaria Biotti > Richard Soriano Legaspi, Paolo Bottarelli, Antonio Catelani, Loris Cecchini – Jade Vlietstra > Seed Freedom, Costantino Ciervo, Fiorentino De Martino, Martina della Valle, Eleonora Farina, Matteo Grassetti, Daniele Jost, Maruska Mazza > Martina Maggioni, Stefania Migliorati, Ivana Spinelli, Lea Julie Mugnaini > Martina Lana, Alessia Pastore, Alexandra Wolframm > Virna Mastrangelo

Exploring Resilience, hosted by MILA Kunstgalerie, presents the result of a reflection on the topic of resilience carried out at PeninsulaLab during February and March 2015.

PeninsulaLab is a space dedicated to experimentation within the non-profit cultural association Peninsula, a multidisciplinary platform for cultural exchange based in Berlin.

www.milakunst.com
www.peninsula.land

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17/04/2015

PUNTA DELLA DOGANA
bookshop

HIMMEL

POST-IT BOOK
PINS & CAMMEI
now on Sale at Punta della Dogana
Venice
www.palazzograssi.it/it/museo/dogana-shop
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13/04/2015


T-A-X-I
Edited by
Elisa Troiano, 
Renato Leotta and Alexandro Tripodi
Text by Antonella Camarda, Barbara Casavecchia, Caterina Riva, Daniela Bigi, Davide Daninos, Eva Fabbris, Francesca Boenzi, Gianluigi Ricuperati, Luca Lo Pinto, Marianna Vecellio, Michele D’Aurizio and Simone Bertuzzi.

Attitude(s) and current research in Italy is the first issue of a collection focus on the Italian contemporary art scene and it is the first editorial project of T-A-X-I, a new platform for interdisciplinary research and publishing company based in Turin.The book is composed of a collection of texts commissioned between 2012 and 2014 to Italian curators, researchers and artists. Initially developed on the web, T-A-X-I is a natural continuation of a research on the Italian artistic geography identified and analyzed during Artissima Lido, with the aim of drawing some guidelines that allow the understanding of its issues and attitudes, to go beyond a didactic list and cross the measured parameters based on an idea of independence or energy.The different essays in the book show an investigative point of view and open a debate on the issue and the imaginary of Italian contemporary art. Images of historical and moral landscapes, that seems to be the iron soul of a sculpture in tension between experience and narration, are taking shape through formal, ontological and thematic associations.The landscape is seen as a starting point to document the critical aspects of our society, emphasizing the responsibility of this “commitment”, but also defining a specific psychological space. Attitude (s) and current research in Italy examines a specific artistic moment within a given geographical boundary, to convey the heterogeneous narrative of a complex and multifaceted scenario as the Italian one.t-a-x-i.it_________________________________________________

23/03/2015

PENINSULA-LAB


19|03|2015
Berlin
Artists Talk
http://www.peninsula.land/peninsula-lab-2/
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